“Uno scrittore è colui
che su un foglio bianco
riesce a piantare
una foresta di parole”.
Damiano Cabassi
NON SEI UNA BIRRA
Ti vedo e ti sento Corona
sui Tg di ogni giorno
a mettere paura alla gente.
La tua presenza crea stasi sociale
dove circola la paura di assumersi
le proprie responsabilità
in un sistema globale di rallentamento.
Immune all’uomo
sei una fittizia bestia patologica
che potevi chiamarti:
“Domenica everyday” o
“Close conversation everyday”
e non Corona
o COVID-19
perché non sei una birra
ma sei il peggio del peggio.
Corona stai spaccando la società
già spaccata
da passati governi!!!
Ti vedo e ti sento Corona
sui Tg di ogni giorno
a spargere paura.
Con la paura tu Corona
stai chiudendo persino i commerci italiani
così giustamente impauriti
da controbattere: “E mo’ che facciamo!?”.
Corro in una foresta di chicche italiane
e invito il mio paese a fare altrettanto
perché i palati degli stranieri sono milioni
e a questi palati, il cibo non può mancare.
Palati dove il sapore
dell’Italia trionferà
così tanto
da sentirsi italiani in tutto e per tutto.
Sentirsi italiani non solo un singolo giorno
ma di giorno in giorno
perché solo qui in Italia
esistono questi sapori.
Damiano Cabassi
FARO
Seconda casa,
casa del Sud
il sole si appoggia
su uno Ionio che rotola giù.
Casa dove aria sa abbarcare
sentimento, umanità e passione
che solo mi sanno contagiare.
Sud, conosci risposte che il Nord
nella sua sicurezza, non riesce a dare,
perché l’oceano di robot mulatti
è frammentato da una velocità
che i terabyte non riescono a conservare.
Oceano
di opere costruttive,
standardizzi un viaggio,
senza dare importanza
di essere a bordo.
Seconda casa,
casa del Sud
il ricordo del mare
non s’è abboccato nella mia memoria.
Damiano Cabassi
Versione in dialetto reggiano controllata dall’impagliatore e scrittore reggiano Sergio Subazzoli.
FARO
Secondà cà,
cà dal Sud ,
al sol, spogia
in semà al Ionio
ch’al rotola szo,
dove l’aria là sà
mèter in sèm sentìmeint,
umanitè e pasiòun,
ch’im san sol cuntageer.
Sud, c gnòs rispòsti che al Nord
in tlà sò sicurèsa g la cheva mia deer,
perché l’oceano di robò “mùlàt“
l’è framentee d’una velocitee
che i “terabyte” g la chèven mià a cùnserveer.
Oceano
d’oprii costrutivi,
strandardiszèr un viasz
seinsa deer importansa
d’èser a bord.
Secondà cà,
cà dal Sud
al ricòrd dal meer
l’è mia mort in tla mee memoria.
Damiano Cabassi

PIAZZA FONTANESI
24-26/08/2017
Verde e chiara manifesta
la piazza un dì di festa
nella tenerezza di un giorno rap.
Verde giace la piazza del pittore
dove, s’incontra gente, che seduta
ammira bar, forni, locali … spalancare
le porte all’oggi, che gattona
e a un domani colmo di colore.
Case vive … case vere,
case di tanti colori, che
sotto l’ombra dei tigli, si aprono
per far entrare il profumo della primavera
e le sentinelle della notte.
In quella verde piazza ristoratrice
l’autentico suo volto
richiama le strade alla semplicità
di un’armonia, che per le lunghe andrà
sotto un cielo stellato
e un turbinio di incontri dorato.
Damiano Cabassi
Poesia composta in occasione del progetto europeo Every Button Counts. Progetto finanziato dalla comunità europea a cui ha aderito anche Istoreco di Reggio Emilia. Non mi sono fatto sfuggire questa splendida occasione !
Damiano Cabassi
PACE
07/12/03
Poesia di Natale riscritta il 13/12/20.
Le coscienze
inseguirono orbite di pianeti nello spazio.
Dentro a questo spazio in un’orbita solitaria
nessuna coscienza poteva atterrare
perché il lucchetto dell’odio
non permetteva alla Pace di uscire.
Viveva un’anima cattiva, simile al levante
che sapeva aprire le porte di ogni abitazione
e cambiare l’odio in ispirazione.
Solo parlando l’anima
si amalgamò nella purea della pace,
guidò l’interesse della gente
e concretizzò i sogni
di nuove coscienze.
Damiano Cabassi
“Quando cammino le parole mi avvolgono
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